UDF: riflettori su Woman Made, progetto che fa incontrare danzatrici italiane e coreografe estere

Nautilus (ph: Stefano Massoli)
Nautilus (ph: Stefano Massoli)

Prosegue fino a domani il festival di danza contemporanea di Perugia. Tra gli ospiti Cie MF e le coreografe Claudia Lavista, Patscharaporn Krüger-Distakul e Kimberly Bartosik

Nel caldo rovente che sta bruciando questa estate di ripresa a pieno ritmo dello spettacolo dal vivo, prosegue l’Umbria Danza Festival di Perugia sotto la direzione artistica di Valentina Romito.
Anche nel chiostro del complesso di Sant’Anna che lo ospita, una volta luogo di culto e di preghiera, poi sede di un rinomato collegio, ora dedicato sia alla formazione che alle arti, il caldo rallenta i passi, smorza il corpo e i pensieri. Ma non frena il pubblico che puntuale arriva, segno di una attenzione e di un legame con il territorio che Dance Gallery, associazione organizzatrice, ha saputo costruire.

La giornata del 2 agosto è dedicata a un progetto di valorizzazione, diffusione e promozione della produzione coreografica femminile internazionale, “Woman Made”, vincitore del bando Boarding Pass Plus 21/22 del Ministero della Cultura, ideato per dare continuità a forme di intervento destinate allo sviluppo di processi di internazionalizzazione delle imprese di spettacolo italiane.
Il progetto ha visto la partnership di cinque realtà sparse nel territorio nazionale; oltre a Dance Gallery, l’associazione culturale Artgarage di Pozzuoli, l’associazione Adarte di Siena, l’associazione culturale Borderline di Salerno e l’associazione culturale Campania Danza anch’essa di Salerno.
Attraverso residenze bilaterali e una cooperazione trasversale che si è estesa oltre i confini nazionali, giovani danzatrici italiane hanno avuto la possibilità di lavorare con coreografe provenienti da altre parti del mondo, portatrici di differenze culturali e modi diversi di approccio al fare coreografico.

Tre i brani scelti per questa serata: il primo creato da Claudia Lavista, rappresentante di spicco della danza contemporanea latino-americana, il secondo da Patscharaporn Krüger-Distakul, artista thailandese residente in Germania, e il terzo da Kimberly Bartosik, membro della Merce Cunningham Dance Company per nove anni.

“Nautilus”, dedicato al padre della coreografa Claudia Lavista, è una riflessione onirica sulla vita, sulla morte e sulle esperienze che attraversiamo dal momento della nascita a quello della scomparsa. Su un testo tratto da Jorge Luis Borges, rami nudi e contorti punteggiano la scena, allungano i corpi o li costringono, creano forme e immagini, si assommano sul finale tra le braccia di una delle quattro interpreti e co-creatrici (Ginevra Cecere, Giulia Gilera, Sara Maurizi e Alessia Muscariello) che continua a girare su sé stessa, carico della vita che alla fine viene deposto a terra.

“She owns – a narration #1” vuole raccontare l’incontro tra quattro donne, le tre danzatrici Adriana Cristiano, Giulia Gilera e ancora Sara Maurizi e la coreografa Patscharaporn Krüger-Distakul, un incontro condizionato e scandito da una pratica legata al loro ciclo mestruale.
Vestite con varie sfumature di rosso, con partiture coreografiche legate da un testo recitato in diretta da loro stesse, le tre interpreti raccontano di una complicità che trova nel respiro comune una essenza di unione.

“The encounter: Italia” è invece la rielaborazione italiana di un progetto intergenerazionale sviluppato in forma unica con diverse comunità in tutto il mondo.
Un ritmo sostenuto parte da camminate scandite a cui, per accumulazione, si aggiunge una gestualità che la coreografa Kimberly Bartosik ha mutuato, decontestualizzandola, dalla scena del balcone di “Romeo e Giulietta”. Questo incipit dà origine a un tempo convulso e sfrenato, oppure brutalmente lento, in cui i cambi di movimento vengono fatti su comandi lanciati dalle stesse danzatrici o per imitazione, codice che sostiene il gruppo, informandolo.
Tre sensibilità diverse per tre quadri, più o meno compiuti e definiti, ma siamo sempre nell’ambito di risultati finali di laboratori il cui scopo non è tanto la messa in scena quanto lo scambio, la conoscenza, l’esperienza condivisa.

The encounter: Italia (ph: Stefano Massoli)
The encounter: Italia (ph: Stefano Massoli)

Altro appuntamento, due giorni dopo, e altra atmosfera. Francesco Colaleo e Maxime Freixas della Cie MF ci trasportano nel mondo ludico dei giochi dei bambini, già richiamato dal titolo del loro pezzo “Chanepan”, termine francese di origine tedesca che vuol dire “monello”.
Nato in Italia e poi “reimpastato ed epurato” grazie ai riscontri avuti nella sua edizione francese, la performance è basata sulla riproposizione di alcuni giochi per bambini, decontestualizzati e reinterpretati in chiave atletica e vagamente circense.
Tutine colorate attillate, scarpe da tennis, relazione regolata da una modalità di sfida giocosa, in cui non ci sono né vinti né vincitori, ma solo desiderio di essere insieme.
Iniziato il loro percorso autoriale in Italia grazie alla vetrina Anticorpi XL, poi trasferitisi in Francia per tutte le facilitazioni che gli artisti hanno in qual Paese in forza del riconoscimento sociale del loro ruolo, i due artisti hanno posto al centro della propria ricerca il lavoro sul corpo umoristico e ludico con l’intento di avvicinare un pubblico non specialistico: “La problematica è che il pubblico non ha chiavi di lettura; per noi accostarsi al circo contemporaneo, all’acrobazia arricchita però dalla sensibilità della danza permette al pubblico di riconoscere una spettacolarità che avvicina e non richiede un accesso intellettuale, questo ci sta a cuore e lo difendiamo”.
In linea con la sua ispirazione iniziale, allo spettacolo è stato affiancato un laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni, ai quali è stata riservata la parte finale dello spettacolo stesso.
Alcuni degli stessi giochi intravisti nella prima parte vengono così ripresi dai piccoli, con la loro modalità tra l’impegnato e il volubile, la necessità di stare dentro il compito dato e la possibilità della creazione più personale e, perché no, della distrazione.
L’orario pomeridiano della pièce, con la sua proposizione in un contesto informale e con luce naturale, quindi deprivato del disegno luci e di note drammaturgiche e registiche che ne sostenevano lo svolgimento, nonché il poco tempo che si è potuto destinare al laboratorio con i bambini, non hanno sicuramente permesso al lavoro di emergere con tutta la sua potenziale forza e suggestione. Una esperienza su cui ragionare, quella possibilità di crescita che la pratica e il confronto contengono.

Chenapan _ I bravi monelli (ph: Stefano Massoli)
Chenapan _ I bravi monelli (ph: Stefano Massoli)

Il festival prosegue fino a domani, 7 agosto, con Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, Amina Amici. La chiusura sarà affidata a Tecnologia Filosofica, con una sinfonia site specific proposta nel primo mattino nella suggestiva cornice dell’Orto Medievale di Perugia.

NAUTILUS – A MIO PADRE
Coreografia: Claudia Lavista (SNCA2020 – 23/SACPC)
Música: Mario Lavista (Reflejos de la Noche) y Arvo Pärt (Kyrie)
Testo: Jorge Luis Borges
Intérpreti/co-creatrici: Ginevra Cecere, Giulia Gilera, Sara Maurizi, Alessia Muscariello
Editing sonoro: Cristobal Sarmiento
durata: 18’

SHE OWNS – A NARRATION #1
Coreografia e regia: Patscharaporn Krüger-Distakul
Danzatrici: Adriana Cristiano, Giulia Gilera, Sara Maurizi
durata: 16’

THE ENCOUTER: ITALIA
Coreografia e regia: Kimberly Bartosik, in collaborazione con il cast
Danzatrici: Ginevra Cecere, Giulia Gilera, Marcella Martusciello, Sara Maurizi, Giada Ruoppo
Partitura originale: Sivan Jacobovitz

durata: 21’
applausi del pubblico: 1’ 20”

Visti a Perugia, Chiostro di Sant’Anna, il 2 agosto 2022 

CHENAPAN_I BRAVI MONELLI
Regia e Coreografia: Francesco Colaleo e Maxime Freixas
Produzione Cie MF | Maxime & Francesco
In collaborazione con Anghiari Dance Hub, Capotrave/Kilowatt, Espace Glandier (Montpellier),
Residenze coreografiche Lavanderia a Vapore 3.0, Scenario Pubblico, Interno 5 e Artisti Associati Teatro Area Nord.
Con il sostegno di Magic. T

durata: 24’
applausi del pubblico: 2’

Visto a Perugia, Chiostro di Sant’Anna, il 4 agosto 2022 

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