Un quaderno semplice e poetico per Civica e Pirozzi

Alberto Astorri e Luca Zacchini (photo: teatrodiroma.net)
Alberto Astorri e Luca Zacchini (photo: teatrodiroma.net)

“Un quaderno per l’inverno”, spettacolo di Massimiliano Civica e Armando Pirozzi presentato la scorsa settimana al Teatro di Roma, è semplice.
Un professore di letteratura, rientrando in casa, trova un ladro armato di coltello: è questione di vita o di morte.
Un professore e un ladro, vita letteraria e malavita.
Il professore scrive poesie; il ladro le legge, per caso, e succede qualcosa.
I due entrano in contatto in un momento di passaggio per entrambi, ed anche i loro due lutti, diversi e personali, si incontrano.

La drammaturgia di Pirozzi e la regia di Civica convergono ad un indirizzo comune: l’asciuttezza. Un ambiente, due attori, luci fisse, scenografia ridottissima, una recitazione che non sprofonda nell’interpretazione, ma cavalca la vicenda senza appesantirla.
Ogni elemento è ben bilanciato e mantenuto al minimo, per una storia delicata, che sfiora il realismo magico, e che viene restituita priva di ridondanze, il più intatta possibile: la narrazione è santa e gli attori (Alberto Astorri e Luca Zacchini) pure, ma le aureole non si scontrano, anzi si dispongono in fila e tutto torna.

Anche la durata è giusta: cinquanta minuti intensi, affidati ai tempi perfetti di Astorri e al trasformismo minimale di Zacchini, che restituisce un passaggio temporale con piccoli ed efficacissimi aggiustamenti al costume e alla recitazione.

L’operazione di sottrazione è tale che sembra di assistere ad una filata velocissima, per pochi intimi, una prova generale in stato di grazia. Anzi, la sensazione è quella di un lavoro talmente rodato da essersi lasciato alle spalle il momento della carica emotiva e scenotecnica, per poi riapprodare al livello di prova generale spoglio di tutto, tranne cognizione ed essenzialità.
Si ride e si piange, senza che il palco risuoni di risate o si bagni di lacrime. E si pensa, tanto, perché dietro la messinscena c’è tanto pensiero.

Semplice insomma non significa facile. È come un piatto tradizionale, gli ingredienti sono pochi, sempre quelli: due interpreti, un tavolo e poco altro; ma se sono buoni davvero, quando è finito hai voglia di fare il bis.

UN QUADERNO PER L’INVERNO    
di Armando Pirozzi
uno spettacolo di Massimiliano Civica
con Alberto Astorri e Luca Zacchini
costumi Daniela Salernitano
scene Luca Baldini
luci Roberto Innocenti
produzione Teatro Metastasio di Prato
con il sostegno di Armunia Centro di Residenze Artistiche Castiglioncello

durata: 50′
applausi del pubblico: 1’ 56’’

Visto a Roma, Teatro India, il 23 aprile 2017

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