Qualche flash per questo secondo round sulla serata degli Ubu (guarda la prima parte). Potremmo definirli i commenti del dopo partita.
Sono battute, interviste, sapori e opinioni di alcuni dei premiati, raccolte nel vociare del pubblico presente alla Fondazione Pomodoro.
Non c’è molto da dire, oltre quanto le interviste da sole non dicano. Da Manuela Cherubini, che oltre al suo premio per aver portato in Italia la drammaturgia dello spagnolo Majorga, è tra le curatrici del focus sulla drammaturgia ispanica dell’ultimo Patalogo; ai Sacchi di Sabbia, che vorremmo definire il lato buono dell’umorismo toscano, così lontani dalla becera cricca di comici ad uso televisivo a cui qualcuno dà addirittura il nome di scuola.
Di loro, dei Sacchi, ci è piaciuta la semplicità familiare, con tanto di bambina al seguito nel ritirare il premio: un gesto che parla di una dimensione artigianale e familiare del teatro, inteso quasi come lessico ginzburghiano.
E di famiglia in famiglia, di testardaggine in testardaggine, l’emozione misurata di Dino Sommadossi e Barbara Boninsegna di Fies Factory – Festival Drodesera. Una gelosia autentica per le emozioni, di quelle che respiri in certe valli sopra il Po: fatiche di tanti anni e, probabilmente, il ricordo davanti agli occhi di tutte quelle volte che, sudati dopo montaggi e smontaggi di questo o quell’evento, i due si saranno guardati in faccia chiedendosi chi glielo faceva fare.
E anche qui vale il discorso della passione: questo, fuori dal cono di luce dei riflettori e dalle serate che finiscono in applausi, è un mestiere che, se fatto con serietà, impone rigore e fatica, applicazione e anni di apnea per arrivare, solo dopo molta applicazione, a raccogliere risultati tangibili. Una scommessa che ancora di più varrà nei prossimi anni, dove tante sovvenzioni si volatizzeranno.
Vi lasciamo, quindi, a questo collage. Nei prossimi giorni proporremo le interviste realizzate ai Pathosformel e a Massimiliano Civica, mentre recupereremo in altri speciali il materiale che non abbiamo potuto qui ospitare integralmente.
Molte sono le idee su come cucire assieme questi ritagli, per farne un degno abito d’Arlecchino della stagione 08/09. Aspettatevelo a sorpresa, il servitor di due padroni, che in realtà mai nessuno servì: come il miglior teatro, che serve quando non serve. Proprio questa è la lezione che lo rende, quando la scuola è seria e l’applicazione massima, necessario.
Premiazione – 2^ parte
Manuela Cherubini – Sacchi di Sabbia – Fies Factory