Volare via dal mondo? InQuanto teatro ci prova e ci riesce

InQuanto Teatro in Volare via dal mondo
InQuanto Teatro in Volare via dal mondo
InQuanto Teatro in Volare via dal mondo (photo: Susanna Stigler)
In una terrazza affacciata sul cortile interno di una casa di ringhiera, al centro del quartiere Isola di Milano, un uomo intona un canto madrigale che parla d’amore e di volo.
Lo fa servendosi di un microfono vintage e di un ventilatore, che a tratti sfuma e rende le parole vibranti, come sarebbero se fossero pronunciate ad alta quota o durante un salto nel vuoto. Perché, a pensarci bene, gli esseri umani non sono così distanti dagli uccelli: possono trascorrere un’intera vita in gabbia oppure scegliere di volare.

La storia è piena di figure – leggende dell’aviazione, semplici “pazzi” o illustri santi – che, in diversi tempi e luoghi, hanno sfidato gravità e limiti. Partendo da Amelia Earhart, Viole Spencer, Laetitia Sage, passando per sarti francesi e contadini, fino ad arrivare a San Giuseppe da Copertino.
InQuanto Teatro
snocciola brevi biografie di esistenze accomunate dal coraggio di rischiare, dalla voglia di evadere o semplicemente dall’“aver visto quello che gli altri non potevano guardare”.

Pensata per essere adattata ai luoghi che la ospitano, privilegiando corti e terrazzi (luoghi collettivi e al contempo aperti), “Volare via dal mondo” è una breve performance che attinge dal passato, rievocando storie e canzoni d’altri tempi, per costruire un discorso attuale e attualizzabile che parla di libertà e catene. Ma non lo fa con presunzione, ed è proprio l’assenza di pretese intellettualistiche che lo rende uno spettacolo piacevole e leggero, senza mai però scivolare nel mero intrattenimento.

Il lavoro è infatti frutto di uno studio ricercato, sia a livello testuale che scenico, che gli attori presentano servendosi di pochi mezzi – amplificatori, ventilatori, microfoni e un violino – , sapientemente utilizzati. Come ben calibrata è la gestione degli interventi: ad un poliedrico e dotatissimo Giacomo Bogani che recita e intona melodie, fanno da spalla una possente Floor Robert che veste i panni delle celebri aviatrici e un ironico Andrea Falcone, a cui viene affidata quella che può essere definita una voce narrante fuori campo.

Il risultato è un lavoro che alterna momenti convincenti ad altri in cui il ritmo si perde un po’, ma che nel complesso non può lasciare indifferenti. Anche solo per l’audacia di proporre un prodotto che non è soltanto alternativo ai cliché del teatro tradizionale, ma che sembra superare anche i precetti della contemporanea performing art, perché fa della sperimentazione un contenitore aperto in cui confluiscono visioni del nostro tempo affiancate ad elementi tratti dal passato, da quelle radici culturali senza cui non sarebbe possibile comprendere ed edificare un’identità individuale e sociale.

Se da un lato è evidente che il collettivo fiorentino stia ancora cercando una propria dimensione espressiva – ne è un esempio l’interessante ma ancora acerbo “Abba-bosh”, presentato nel corso di PlayFestival 2013 (che gli attori hanno rivelato di star affinando) – è anche vero che il terreno su cui si sta mettendo in gioco è originale e raffinato, e merita attenzione.

VOLARE VIA DAL MONDO
uno spettacolo di inQuanto teatro
con: Floor Robert, Giacomo Bogani, Andrea Falcone
testi: Andrea Falcone
musiche dal vivo: Giacomo Bogani
scena e costumi: inQuanto teatro
durata: 25’
applausi del pubblico: 50’

Visto a Milano, Isolacasateatro per Zona K, l’8 giugno 2013


 

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