![Emma Dante Emma Dante](https://www.klpteatro.it/wp-content/uploads/2014/07/emma-dante-portrait.jpg)
Sono passati due anni dall’intervista al CRT di Milano, registrata durante la tournée della “Trilogia degli occhiali“, e quattro da quella al Mercadante di Napoli su “Le Pulle”. Numerologia a parte, questi salti temporali in tutti i casi hanno portato nella vita dell’artista altre esperienze: solo per menzionare quelle mediaticamente più note, la regia lirica per la Scala, il passaggio al cinema con il successo di “Via Castellana Bandiera“…
Esperienze che hanno arricchito, portato conoscenze, tremori, l’ansia delle grandi sfide.
In attesa dell’esperienza Usa che la vedrà, dal 3 al 5 settembre, al Department of Theater della Ohio State University, ha al momento due spettacoli in tournée per le sale italiane, “Le sorelle Macaluso“, una macchina scenica ad orologeria, capace di indagare con forza e intensità il rapporto con la morte e l’aldilà, con un laico animismo che porta a scandagliare le paure più oscure; e “Operetta Burlesca”, un lavoro su un tema sempre presente nella ricerca della regista siciliana, ovvero la difficoltà di vivere liberamente l’identità di genere e l’ibridazione come dimensione autentica dell’individuo, in un’Italia intesa come metafora della periferia, lontana dall’incontro possibile con la civiltà dell’accoglienza.
Il nostro dialogo con la Dante si focalizza tavolta su queste tematiche, che continuano a ritornare come ossessioni della coscienza irrequieta.
Ne viene fuori il senso di incompletezza, provvisorietà e timore di soffrire che attraversiamo, e che così profondamente condiziona il vissuto quotidiano, dal lavoro al privato.
E il teatro può aiutare?
Forse.
Ad aver meno paura di vivere o meno paura di morire?
Se lo chiedeva anche Amleto.
Memento mori