Il materiale e il corporeo dominano una messa in scena che, attraverso l’ostentazione della finzione, evidenzia la realtà. I sei personaggi sono più vivi che mai, e rifiutandosi di interpretare un copione e seguire le disposizioni della giovane regista, decidono di dare vita al loro dramma personale, fatto di tradimenti, separazioni, incesti.
La scena è spoglia, la scenografia quasi inesistente, a riempire il vuoto ci pensa il gioco di luci, per lo più nelle tonalità del rosso.
Quattro personaggi (madre, padre, figlio e figliastra) devono fare i conti con una regista ottusa ed arrogante, anziché col capocomico come nell’originale pirandelliano. A fare da contraltare alla loro voglia di libertà c’è un attore “accademico”, saccente e pieno di sé, che si proclama unico detentore delle giuste tecniche di recitazione.
L’impianto drammaturgico è insomma abbastanza fedele all’originale di Pirandello: i personaggi si presentano in un teatro dove una compagnia di attori sta provando “Il gioco delle parti”, raccontando di essere stati inventati da un autore che li ha abbandonati e, reclamando una loro autonomia, pretendono di mettere in scena la loro personale pièce, tratta da vicende della loro vita.
Man mano che prende forma la storia, la rivoluzione passa attraverso il linguaggio, ma non si ferma lì. Nelle loro parole, frutto di una inedita operazione di riscrittura collettiva, si respira l’atmosfera del contemporaneo; ma è nei gesti, nelle movenze coinvolgenti che troviamo la vitalità del dramma. Un sapiente alternarsi di codici espressivi mantiene il ritmo dello spettacolo.
La scena del mancato incesto tra la figliastra (Valentina Cardinali) e il padre (Marco Bellocchio) vede dispiegarsi una intensa fisicità, la plasticità domina il momento in cui sono presenti i due bambini fantasma. La figura della regista napoletana (Francesca Golia), alla quale sono affidati i momenti comici, dona una nota di colore.
Riproporre un grande classico è sempre un rischio, ma la regia di Mabellini regge, così come le performance attorali, con tre prime donne in ottima forma (Cecilia Elda Campani, Francesca Golia e Valentina Cardinali) ed altrettanti giovani attori di buona presenza scenica, per uno spettacolo che non farà magari urlare al capolavoro ma che risulta comunque piacevole e ben congegnato.
In scena fino al 23 febbraio.
Sei Personaggi in cerca d’autore
di Luigi Pirandello
uno spettacolo di Sandro Mabellini
con: Marco Bellocchio, Sebastiano Bottari, Cecilia Elda Campani, Valentina Cardinali, Diego Giannettoni, Francesca Golia
assistente alla regia: Lisa Momenté
durata: 1h 10′
applausi del pubblico: 2′
Visto a Milano, Teatro Out Off, il 4 febbraio 2014