Stand by me. Racconti di un’estate fra teatro, cinema e musica

Stand by me alla Scuola Holden

Stand by me alla Scuola HoldenApre stasera a Torino con l’opening party e il dj set di “The Sweet Life Society” la rassegna Stand By Me, organizzata per il primo anno in collaborazione con Hiroshima Mon Amour, storico locale torinese che ha chiuso la stagione invernale in via Bossoli per trasferirsi negli spazi della Scuola Holden, a Borgo Dora. Lo scopo è un’unione di cinema, teatro e musica per una serie di “Racconti di un’estate” ai loro albori. Un mese fitto di narrazioni – con aperitivi e cene all’aperto – che saprà giocare con la ricchezza e la diversità dei linguaggi.

Per deformazione professionale ed editoriale partiamo allora dall’ambito teatrale: torna in città, e apre i successivi quattro appuntamenti, il pluripremiato “La merda” di Cristian Ceresoli, protagonista Silvia Gallerano, monologo all’ultimo respiro sull’Italia contemporanea della decadenza culturale, cui queste pagine hanno dedicato ampie trattazioni.
Seguirà Ascanio Celestini con “Racconti – Il piccolo paese”, definito da lui stesso “concept album” di microstorie da un minuto l’una, descrizioni di luoghi che siano capovolgimento della dicotomia parole-azioni per il protagonismo assoluto delle sue sperimentazioni perifrastiche.
Eugenio Allegri alla voce e Daniele Bonaventura al bandoneon saranno i protagonisti del terzo appuntamento, e sostituiranno la velocità corrosiva dei racconti di Celestini con letture e sonorità dal Sudamerica; un “Viaggio Sentimentale” tra i testi del recentemente scomparso Garcìa Marquez e di ‘colleghi’ del calibro di Vargas Llosa, Octavio Paz, Alvaro Mutis, Osvaldo Soriano, Josè Luis Borghes e Pablo Neruda.

La parola come suono, contrappuntata da intermittenze musicali o giocata come canto-urlo dagli autonomi arrangiamenti dodecafonici (“La Merda”, ad esempio), è il filone conduttore degli appuntamenti teatrali della rassegna, fra occhi rivolti sul presente o su icone popolari dell’Italia del secondo dopoguerra: è il caso di “A letto dopo il Carosello”, di e con Michela Andreozzi per la regia di Paola Tiziana Cruciani, con le musiche dal vivo di Alessandro Greggia: un tuffo nell’epoca delle tivvù e all’atmosfera di quegli anni.
A chiudere il sipario teatrale il ritorno a Torino, dopo pochi mesi dalle repliche all’Astra, della coppia Rezza-Mastrella con lo spettacolo “Pitecus”, “elogio” della precarietà e della bruttezza umana tra quotidiane perversioni, accanimenti isterici, affezioni disidratate dal tempo, espedienti anti-noia “per ammazzare il tempo prima che il tempo amazzi loro”.

E per chi davvero rischiasse di patire troppo la calura d’asfalto che Torino elargisce d’estate, tra uno spettacolo e l’altro non s’interrompe il filone degli incontri: proiezioni, concerti e reading lo arricchiscono.
Per la musica citiamo allora i Perturbazione, accompagnati dalle letture poetiche di Guido Catalano, The Zen Circus e Chinaski, Le luci della centrale elettrica, sottofondo musicale per Sergio Garau, Brunori Sas e Arsenio Bravuomo, Tre Allegri Ragazzi Morti e Alfonso Maria Petrosino, Lo Stato Sociale e Roberto Mercadini, Dente e il reading poetico di Alessandra Racca.

Per quanto riguarda le incursioni cinematografiche, in collaborazione con Real Cinema Feltrinelli, collana di documentari internazionali acquisiti in esclusiva dalla casa editrice per l’Italia, e inserite all’interno del programma Un’Estate al Cinema a cura dell’associazione Museo Nazionale del Cinema, Stand By Me presenta alcuni cult degli ultimi anni. Un’omaggio ai cinefili: “Exit Through the Gift Shop” dell’amatissimo Banksy, “The Art of Rap” per la regia di Ice-T e Andy Baybutt, “Anonymous. L’esercito degli hacktivisti” di Brian Knappenberger, “Bobby Fischer Against the World” di Liz Garbus e, per concludere, “Al Capolinea – The End of the Line” di Rupert Murray.
 

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